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La zona del Casentino custodisce anche alcune splendide pievi di campagna, che testimoniano l’intenso fervore religioso della popolazione nel corso dei secoli. Sorgono spesso su preesistenti edifici di culto pagano e mostrano chiaramente i segni di una suggestiva stratificazione religiosa. Splendida a questo proposito è
la Pieve di Sant’Antonino a Socana (Castel Focognano), alcuni chilometri a sud di Bibbiena. Gli scavi dietro l’abside hanno portato alla luce la scalinata e l’ara sacrificale di un tempio etrusco, segni di una religiosità che pervade il luogo da oltre 2600 anni. La parte cilindrica del campanile, invece, è di epoca romana, mentre la parte superiore, esagonale, risale alla seconda delle tre chiese cristiane costruite durante il Medioevo, modificata poi in facciata nel corso del Cinquecento.
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Simili vicende si sono alternate anche nella storia della Pieve di San Pietro a Romena, costruita su una collina a due chilometri da Pratovecchio. Pur rimaneggiato nel corso dei secoli, questo edificio è uno dei migliori esempi di architettura romanica del Casentino. Lesene, archetti, colonnine e gruppi di bifore e trifore decorano le mura esterne, mentre l’interno custodisce capitelli scolpiti con figure umane e animali di sorprendente espressività. Nei pressi della pieve si trova anche il Castello di Romena, un tempo il più fortificato tra le dimore dei Conti Guidi. Gran parte dell’antica costruzione è andata distrutta, ma il luogo conserva ancora quel fascino che incantò Dante durante il suo esilio e che ispirò a D’Annunzio il terzo libro delle “Laudi di Alcyone”.
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Deviando dalla strada principale che collega Bibbiena a Stia, si trovano altre costruzioni di un certo interesse. Se la Pieve di San Martino a Vado (Comune di Strada) è riuscita a mantenere le dimensioni originarie e la struttura a tre navate tipica delle chiesi casentinesi, altra sorte è capitata alla Pieve di Santa Maria a Partina (frazione di Bibbiena) e a quella di Buiano. Della prima restano solamente alcuni resti degli archi di una navata incastonati tra le mura di una vecchia casa colonica; la seconda, invece, conserva solo una navata absidata a cinque campate, circa un terzo della struttura originaria.
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Da vedere, infine, la Pieve dei Santi Ippolito e Donato, vicino a Piazza Tarlati, nel centro storico di Bibbiena. La chiesa custodisce varie opere d’arte, tra cui una scultura lignea del Duecento e un trittico di Bicci di Lorenzo, l’artista che dipinse anche “L’Annunciazione” conservata presso la Pieve di Santa Maria Assunta a Stia.