Storia del Santuario della Verna in Casentino - GUIDA TURISTICA DEL CASENTINO

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IL SANTUARIO DU CHIUSI DELLA VERNA

Quando si entra nel santuario di Chiusi della Verna la prima cosa di cui occorrerebbe rendersi conto ed avere ben chiaro è che ci si trova, a parere dello scrivente e senza fare classifiche o graduatorie, in uno dei luoghi più; sacri per la Cristianità mondiale. Era infatti il settembre dell'anno del Signore 1224 quando, presso l'amato Santuario, San Francesco ricevette il Dono delle Stimmate.
Nessun uomo le aveva ricevute prima e pochissimi le avranno poi. Spero che le 45 immagini con le relative didascalie inserite in questa sezione riescano a raccontare, almeno in parte, le bellezze e le emozioni che ci offre questo sacro luogo del Casentino la cui notorietà va ben oltre gli stretti confini di questa valle toscana e dei suoi dintorni dal momento che La Verna è visitata ogni anno da centinaia di migliaia di persone provenienti da tutto il mondo. Vale comunque la pena elencare alcuni degli aspetti di maggior interesse di questo sacro monte: la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, prima chiesa del luogo eretta in forma rudimentale da San Francesco e dai suoi primi seguaci; la Basilica Maggiore realizzata a cavallo tra XV e XVI secolo; il Corridoio delle Stimmate dove 22 affreschi di Baccio Maria Bacci raccontano la vita di San Francesco e dove ogni giorno alle 15 si svolge la coinvolgente Processione dell’Ora IX; la grotta chiamata “il letto di San Francesco”; la Cappella delle Stimmate fatta edificare attorno al 1260 dai Conti Guidi di Poppi sul punto esatto dove San Francesco aveva ricevuto le Stimmate; il breve ma spettacolare passaggio sul precipizio della scogliera; il suggestivo Sasso Spicco. La Verna, come già detto, è luogo d’arte. In particolare è ricca di raffinatissime terrecotte robbiane. Nella basilica è conservato uno dei capolavori di Andrea Della Robbia: l’Annunciazione.

 Tutte le ceramiche robbiane della Verna, con molti suggestivi particolari, sono visibili nella sezione “Arte in Casentino” / “Della Robbia in Casentino” di questo sito. Nel 2002 è stato riaperto Il Museo della Verna. In sette splendide sale è conservato tantissimo materiale di carattere sacro, culturale, scientifico e moltissimi oggetti d’uso quotidiano nella vita del convento francescano.


Storia
Siamo nella primavera del 1213. San Francesco e Frate Leone stanno girovagando tra la Toscana e la Romagna in quella terra ancor ‘oggi chiamata Montefeltro. San Francesco riesce a farsi invitare alla Rocca dei Signori del Montefeltro e li tiene una grande orazione. Noi la facciamo facile e veloce ma pensate di essere in una festa medioevale del duecento, chiedete e Vi danno la parola per fare un'orazione "sull'orrore del peccato". Se non siete San Francesco cinque minuti dopo Vi sareste trovati, se Vi andava bene, a meditare dentro una gabbia a penzoloni fuori dalla torre più alta del castello. Al Santo ovviamente va bene e riesce a fare buon bottino di anime. Tra queste c'è Messer Orlando Cattanei Conte di Chiusi in Casentino. Il Conte doveva avere diversi problemi di anima o forse semplicemente le parole di San Francesco lo avevano toccato in modo speciale. Tanto è che propose al Santo di regalarGli un monte solitario noto con il nome di La Verna, a suo modo di vedere, molto adatto per chi vuol fare penitenza. E lo era davvero tanto che già nel 1214 le grotte del monte erano abitate dai primi frati. Chiusi di Verna diventò la seconda casa di San Francesco e qui ricevette, nel settembre del 1224, tra due ali di angeli serafini, le Sacre Stimmate. Nel 1431 La Verna passò (con concessione di Papa Eugenio IV) sotto il dominio di Firenze. Firenze a sua volta l'affidò ai Consoli dell'Arte della Lana ... che a loro volta l'affidarono alla bravura dei Della Robbia. La Verna pertanto segue la storia della Signoria Medicea prima e del Granducato di Toscana poi fino all'Unità d'Italia. Con il Regio Decreto del 1866 che istituì la soppressione degli ordini religiosi, il Comune di Firenze ne rivendicò lo "ius patronati" e ne divenne proprietario fino al 1933. Infine, a seguito dei Patti Lateranensi, La Verna fu restituita, sotto forma di affitto, ai Frati Minori Francescani. Tra le tante vicissitudini si segnala che il Santuario fu bombardato durante la seconda guerra mondiale.

La visita
Nel Santuario la disposizione degli edifici è quasi casuale con un'architettura volutamente bassa e non invasiva:
• L’antico oratorio di Santa Maria degli Angeli edificato personalmente da San Francesco. La chiesa della Santa Maria degli Angeli fu voluta direttamente da San Francesco ... e, non a caso, si trova in mezzo tra l'ingresso della Beccia ed il grande piazzale del Quadrante.
• La Cappella delle Stimmate edificata nel 1263 da Simone da Battifolle dei Conti Guidi. La Cappella delle Stimmate sorge sul posto, individuato dal cerchio in marmo davanti all'altare, dove soleva meditare San Francesco. La Cappella attuale è del 1263 e fu costruita a spese del Conte Simone di Battifolle. In origine le pareti furono affrescate da Taddeo Gaddi un allievo di Giotto e da Jacopo del Casentino. Poi nel 1481 questi affreschi furono sostituiti con la più grande pala mai realizzata dalla scuola dei della Robbia.
• La Chiesa della Madonna dell'Assunta (basilica minore). La chiesa della Madonna dell'Assunta è il cuore pulsante del Santuario ... e, non a caso, si trova in mezzo tra l'attuale ingresso ed il grande piazzale del Quadrante.

 La chiesa ha la classica forma a croce latina ad unica navata di tante altre chiese francescane del periodo (XIV). L'interno è diviso su quattro campate con volte a crociera attualmente non affrescate. Al centro della chiesa ci sono due cappelle (Annunciazione e Natività) a rientrare. Per la sua realizzazione ci sono voluti oltre 150 anni; essendo iniziata nel 1348 (grazie al contributo del conte Tarlato di Pietramala) e terminata nel 1509 (grazie al contributo dell'Arte della Lana di Firenze). E fu proprio questa importante corporazione che "portò" Andrea della Robbia alla Verna commissionandogli la realizzazione di varie opere d'arte che servirono a decorare in generale tutto il Santuario tra cui le cappelle realizzate all'interno della chiesa: la Cappella della Natività, la Cappella dell'Annunciazione, la Cappella dell'Ascensione. Sempre realizzate da Andrea della Robbia sono gli altari ed il Presbiterio. Bello è il campanile a forma quadra del 1490, ben proporzionato con le dimensioni della chiesa. Nella Basilica si trovano pure alcune reliquie attribuite a San Francesco: quali la preziosa reliquia con il Sangue di San Francesco, il Suo saio ed altri utensili o suppellettili. Tutti i giorni dal 1431, all'ora media (le 15), dalla chiesa parte la cosiddetta Processione delle Stimmate. Dal 1921 la chiesa della Madonna dell'Assunta ha il titolo di Basilica minore.
• La Cappella della Natività. All'interno della Basilica la Cappella della Natività è sita sulla destra guardando l'altare. La Cappella fu fatta costruire nel 1479 a cura della famiglia Brizzi di Pieve Santo Stefano. La pala rappresenta Maria Vergine che contempla il Bambino Gesù con tutto il Cielo
(Dio Padre, lo Spirito Santo e gli Angeli) che gioisce per la nascita. In basso la scritta: VERBUM CARO FATTU EST DE VIRGINE M(aria) Nella pianta del Santuario questa Cappella è individuata con il numero "4" essendo dentro la Basilica.
• La Cappella dell'Annunciazione. All'interno della Basilica la Cappella della Natività è sita sulla sinistra guardando l'altare. La Cappella fu fatta costruire nel 1475 a cura della famiglia Niccolini di Firenze. La pala è considerata il capolavoro di Andrea della Robbia e rappresenta Maria Vergine a cui l'angelo annuncia la futura maternità. Tra Maria Vergine e l'angelo vola una colomba, mentre Dio attorniato da altri angeli è quasi in disparte sulla destra. In basso la scritta: ECCIE ACILLA DOI FIAt MIHI SE CUDU VERBU TU.
• La Cappella dell'Ascensione. All'interno della Basilica si trova la Cappella dell'Ascensione. La Cappella fu fatta costruire nel 1601 a cura della famiglia Ridolfi di Firenze e contiene una delle pale più grandi presenti nel Santuario: l'Ascensione di Cristo al Cielo. La pala ha dimensioni di 4,70x3,20 metri ed è databile verso il 1490. In basso si vede la Madonna attorniata da altri 11 figure (gli apostoli?) con il volto proteo verso l'alto a guardare l'Ascensione del Cristo ormai già attorniato da otto angeli contemplanti. Tra cielo e terra si vedono colline con alberi verdi. Intorno alla rappresentazione una doppia cornice di 19 angeli e frutti. Al centro in alto un sole raggiante.
• La Cappella di San Bonaventura. L'Oratorio (Cappella) di San Bonaventura da Bagnoregio fu fatta costruire in onore del Santo Francescano, settimo Ministro dell'Ordine, Vescovo, Cardinale e scrittore e Dottore della Chiesa. Qui nel 1259 San Bonaventura da Bagnoregio (+1271) pregò "cercando di saziare l'amorosa ricerca della Pace interiore" come afferma nel libro che scrisse alla Verna. Le statue in bronzo (1986) sono di Mario Bertini. Per chi recita presso questa Cappella un Pater Noster ed una Ave Maria, c'è un anno di indulgenza.
• La Cappella di San Sebastiano. La Cappella di San Sebastiano fu costruita nel 1480 come zona sepolcrale per i frati custodi della Cappella delle Stimmate. La Cappella, oggi utilizzata come transito per chi dal Precipizio rientra nel Corridoio delle Stimmate, è composta solamente da un altare con una statuetta di San Sebastiano realizzata da Francesco Collina;
• La Cappella di San Pietro di Alcantara. La Cappella di Pietro di Alcantara fu fatta costruire dalla Contessa Caterina Tarlati nel XV e dedicata all'omonimo santo francescano. Normalmente questa cappella non è accessibile.
• La Cappella della Pietà. Appena entrati nel Santuario dall'ingresso attuale subito a destra si trova la Cappella della Pietà. La Cappella fu realizzata a spese dei Conti di Montedoglio e realizzata da Santi Buglioni. Nella pala, che rappresenta la deposizione di Gesù dalla Croce, sono presenti: in basso da sinistra a destra: San Giovanni Evangelista, Maria e Maria Maddalena al centro da sinistra a destra: San Francesco, l'Arcangelo Michele, Sant'Antonio da Padova e San Girolamo in alto (sopra la Croce): il sole e la luna piangenti. Nella predella sono infine rappresentati un'Annunciazione, una Natività ed una adorazione dei Magi ... oltre al simbolo dei Conti di Montedoglio. Durante i bombardamenti del 19944 la pala fu gravemente danneggiata e solo la Provvidenza ha permesso che non fosse distrutta.
• La Cappella di Sant'Antonio da Padova. L'Oratorio (Cappella) di Sant'Antonio da Padova fu fatta costruire in onore della presenza del Santo Francescano nel 1230. Dal 1794, per chi recita presso questa Cappella un Pater Noster ed una Ave Maria, ci sono 100 giorni di indulgenza.
• La Cappella della Maddalena. La Cappella dedicata a Santa Maria Maddalena fu fatta costruire nel luogo ove sorgeva la prima capanna di San Francesco nel 1214. Nell'altare di questa Cappella è stata inserita la pietra sulla quale apparve Gesù Cristo a San Francesco. Finita l'amichevole conversazione San Francesco chiamò Frate Leone e gli disse: "Lava questa pietra prima con acqua, quindi con vino, olio e latte e in ultimo con balsamo perché Gesù Cristo si è seduto su di essa. (De Conformiate, AF IV, 190). Ovviamente tenuta in grande venerazione, questa pietra è stata inserita nel piano dell'altare nel 1719.  Nella pianta del Santuario questa Cappella è individuata con il numero "6" ed è appena sulla destra rispetto all'ingresso attuale, subito a destra lungo la discesa al Sasso Spicco.
• La Cappella della Croce. La Cappella della Croce è l'ingresso alla Cappella delle Stimmate; - la Cappella Loddi. La Cappella Loddi è alla fine del Corridoio Stimmate in direzione Cappella delle Stimmate.
• Il Corridoio delle Stimmate con scene dalla vita e dei miracoli di San Francesco d'Assisi. All'interno del Santuario di Chiusi di La Verna si trova un corridoio realizzato tra il 1578 ed il 1582 che congiunge la Cappella della Natività con le altre Cappelle interne tra cui la preziosa Cappella delle Stimmate. Una leggenda vuole che il corridoio fu realizzato dopo che, a causa di una tormenta di neve, i frati non fecero la quotidiana (una alle tre del pomeriggio e l'altra di notte) processione delle Stimmate: il percorso che dalla Basilica porta alla Cappella delle Stimmate. Ma quella notte alla Cappella del Santo fecero visita gli animali del bosco come testimoniarono le loro impronte nella neve. Leggende a parte il corridoio fu affrescato da ignoti nel al momento della sua realizzazione. Già nel 1670 Fra Emanuele da Como eseguì un primo restauro a cui seguì un'altro ad opera di Luigi e Giovanni Ademolli nel 1840. Umidità e tecniche di restauro sbagliate hanno portato alla quasi distruzione dei disegni originali (solo tre affreschi hanno parti cinquecentesche) ed alla loro sostituzione con gli affreschi che oggi vediamo di Baccio Maria Bacci. Gli affreschi, di grandi dimensioni, rappresentano alcuni momenti della vita di San Francesco di Assisi dal bacio del Lebbroso fino alla Sua morte. Inoltre, proprio sopra l'ingresso, si trova una rappresentazione del presepe che, ricordiamo a tutti, fu "inventato" da San Francesco a Greccio nel 1223 ... dopo che aveva finito di scrivere la Regula Bullata dell'Ordine Francescano.
• Il Sasso Spicco le profonde fenditure nella roccia che la tradizione vuole create il giorno della crocifissione di Gesù Cristo. Il Sasso Spicco è un enorme masso che isolato dalle pareti è appoggiato con uno spigolo sulla roccia del monte incombe sul piano sottostante. Qui spesso San Francesco sostava in intensa preghiera.
• Le grotte con le celle dei primi frati francescani con la "graticola" ferreo letto di San Francesco stesso.
• Il Precipizio dove il Diavolo tentò San Francesco. Il Precipizio è uno stretto corridoio che gira allo scoperto sul fianco dei roccioni. Si entra nel Precipizio da una larga porta al livello degli Oratori e4 si esce sulla Cappella di San Sebastiano. Il demonio cercò di far precipitare San Francesco dall'alto di questa scogliera, ma il sasso al quale Egli si accostò, si cavò secondo la forma del corpo e lo ricevette in sè. Per chi recita presso il Precipizio un Pater Noster ed una Ave Maria, ci sono 200 giorni di indulgenza.
• Una curiosità il Santuario è ricco di terrecotte (bellissime) dei Della Robbia perché nel 1431 Chiusi della Verna passò sotto la protezione e manutenzione del Comune di Firenze. Il Comune appaltò detta manutenzione alla corporazione della Lana che a sua volta commissionò varie opere ai Della Robbia. La visita al Santuario prende dalle quattro ore (minime) a tutto il giorno. Tenetene conto se e quando programmerete di visitarlo.


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